L'assorbimento di Carbonio delle foreste - Dendrocultura

Dendrocultura – Dott.For. Massimiliano Hajny
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L'assorbimento di Carbonio delle foreste
Il protocollo di Kyoto e i successivi accordi permettono di utilizzare il maggiore Carbonio assorbito dalle foreste come credito di ridotte emissioni per bilanciare (offset) le reali emissioni prodotto da qualsiasi impianto inquinante. Uno dei punti nodali per determinare l'offset è di quantificare lo scambio dei gas serra tra l'atmosfera, la vegetazione terrestre e i suoli attraverso la fotosintesi, la respirazione, la decomposizione e la combustione.
In bosco il Carbonio è stoccato in comparti i cui principali sono:
• biomassa epigea, ovvero la sostanza organica viva sopra terra,
• biomassa ipogea, ovvero la sostanza organica viva sotto terra,
• necromassa, ovvero la sostanza organica morta nel legno,
• lettiera, ovvero la sostanza organica morta situata sulla superficie del suolo, come rami, foglie e animali,
• sostanza organica nel suolo.
Oltre ai comparti strettamente localizzati in foresta occorre anche considerare i prodotti legnosi che da lei vengono ritratti dopo il taglio, come le travi, i pali, le assi in legno, che al contrario della legna da ardere, costituiscono serbatoi di Carbonio sequestrato dall'atmosfera quasi permanenti.
Gli inventari del Carbonio
Uno dei metodi per contabilizzare il Carbonio stoccato in foresta è quello di inventariare le specie vegetali presenti secondo metodologie comuni a quelli degli inventari forestali. La ripetizione di più inventari su siti di riforestazione o miglioramento boschivo, in momenti diversi, fornisce la valutazione della effettiva riduzione delle emissioni di Carbonio.
I professionisti di Dendrocultura hanno esperienza accademica e pratica nell'esecuzione di inventari in svariati tipologie boschive e nella elaborazione statistica dei dati a partire dai singoli alberi fino alla quantificazione della densità di Carbonio per ettaro (upscaling).
Dove non si dispone di tavole di cubatura è necessario stimare la biomassa mediante l'abbattimento di alcuni alberi modello opportunamente scelti per rappresentare la diversità della foresta o mediante schemi di campionamento probabilistici "multistage" quali lo RBS (Randomized Branch Sampling) e lo IS (Importance Sampling). L'incertezza che affligge le stime viene valutata mediante algoritmi di propagazione dell'errore (in caso di utilizzo di metodi di upscaling allometrici) o mediante ripetuti sottocampionamenti dei dati (Bootstrap resampling e approsimazione Monte Carlo).

Il protocollo di Kyoto e le foreste
 
Il riscaldamento globale è provocato dall'aumento delle emissioni di gas serra (anidride carbonica, ossidi di azoto e zolfo ecc.) in atmosfera, causato dalle attività umane quali i trasporti, il riscaldamento e la produzione di energia.
 
Il protocollo di Kyoto (sottoscritto nel 1997 da più di 160 paesi) imponeva una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti in una misura non inferiore al 5% rispetto alle emissioni registrate nel 1990.
Il protocollo impone tetti alle emissioni dei paesi e questi impongono tetti alle grandi società emettitrici di Carbonio. Qualora i tetti vengano superati occorre compensare le maggiori emissioni con crediti di Carbonio derivati da progetti che:
•    migliorano le tecnologie di produzione emettendo meno Carbonio in atmosfera o
•    sequestrano Carbonio dall'atmosfera immagazzinandolo (stoccandolo in termini tecnici) temporaneamente o permanentemente.
Dopo la Conferenza sul clima di Kyoto (COP3), si sono susseguiti negli anni una serie di nuovi accordi con l’obiettivo di mitigare i danni che l’innalzamento costante delle emissioni ha sul clima globale, con l’ultima conferenza (COP27) svolta Sharm el-Sheikh, Egitto, nel novembre 2022. Per approfondimenti:

Come aiutare le foreste?
Le foreste vanno tutelate perché quando i progetti sul Carbonio in foresta generano delle riduzioni di emissioni, queste possono essere scambiate come offset sia nell'ambito del protocollo di Kyoto (CER), sia nell'ambito del mercato volontario del Carbonio (VER).
Le foreste possono generare riduzioni di emissioni mediante progetti di riforestazione o miglioramento boschivo che ne aumentino la sostenibilità e la loro capacità di stoccare Carbonio.
La riduzione delle emissioni di Carbonio viene calcolata rispetto al livello base di biomassa presente all'inizio del progetto. Se il progetto apporta un maggiore stoccaggio di Carbonio rispetto al livello base, allora tale incremento può essere utilizzato come effettiva riduzione di emissione di Carbonio.

Come ci aiutano le foreste?
Oltre a costituire il polmone verde del pianeta le foreste hanno un importante ruolo nell'ambito del protocollo di Kyoto.
Le foreste fungono da emettitori (quando vengono tagliate) e immagazzinatori (durante la loro crescita) di Carbonio andandone a costituire veri e propri serbatoi.
Le foreste possono essere un aiuto fondamentale nel mitigare l'effetto serra in tre modi:
•    evitando il disboscamento si evita il rilascio di Carbonio in atmosfera (pensiamo per esempio al disboscamento selvaggio della foresta amazzonica)
•    le foreste assorbono il Carbonio atmosferico e lo stoccano nel legno così da compensare le emissioni di Carbonio di fabbriche, veicoli ecc. Il Carbonio sequestrato dalle nuove piantagioni o dai miglioramenti colturali cui possono essere soggette le foreste preesistenti può contribuire alla mitigazione dell'effetto serra e bilanciare (offset, in linguaggio tecnico) le emissioni di gas serra dei paesi e delle industrie emettitrici
•    una volta tagliata la foresta può produrre assortimenti legnosi a lungo termine stoccando il Carbonio per vari decenni, o da legna da ardere così da evitare l'utilizzo di combustibili fossili (che immettono in atmosfera ulteriore Carbonio)
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